A fronte di numerosi e cospicui ritrovamenti archeologici recenti, di una impostazione della ricerca internazionale sempre più interdisciplinare e aperta a nuovi approcci analitici, di un acceso dibattito su chiavi interpretative che possono stimolare o anche condizionare la lettura dei dati, la “archeologia barbarica” in Italia è spesso percepita come un ambito di studi piuttosto frammentario, disomogeneo, a volte poco rigoroso e innovativo.
Eppure, sono disseminate competenze specialistiche affinate nel tempo, progetti di ricerca incentrati su metodologie rivoluzionarie e nuove visioni circa le dinamiche insediative, socio-economiche e di sfruttamento delle risorse, in una prospettiva di archeologia globale, che pure non rinuncia – fin dove possibile – alle componenti etnico-culturali del popolamento.
Per una rinnovata conoscenza delle culture e dei regni romano-barbarici nella nostra penisola tra la tarda antichità e l’alto medioevo, in primo luogo sotto il profilo delle evidenze materiali e in linea con il quadro della ricerca europea, si ritiene imprescindibile un raccordo e un più frequente confronto fra istituti di ricerca, enti di tutela e sedi della valorizzazione.
Si propone uno spazio di informazione e di discussione di nuovi contesti e relative interpretazioni, di consulenza specialistica, di presentazione di progetti e innovative metodologie di analisi, di coordinamento di rassegne archeologiche e riflessioni di sintesi. Con ciò si intende favorire lo scambio e la collaborazione interdisciplinare, anche attraverso la consulenza di qualificati specialisti stranieri attivi in ambito internazionale; si promuove la divulgazione scientifica.
Si prevedono, fra le attività maggiormente strutturate:
L’organizzazione delle attività è valutata e animata dal gruppo di ricerca ‘Archeologia Barbarica’. Proposte e richieste di collaborazione possono essere avanzate da archeologi interessati.
Scopo dell’iniziativa è favorire una maggiore organicità negli studi di archeologia barbarica e una sempre più elevata qualità nei prodotti della ricerca, mediante un network di relazioni e consulenze specialistiche e la trasmissione di nuovi metodi e approcci tematici. Una premessa anche per progetti unitari di portata nazionale e per un più agevole coinvolgimento in progetti internazionali.
Ente promotore dell’iniziativa è il Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano, in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli.